Il 7 marzo 2025, Netflix presenterà un docufilm che promette di farci guardare al passato con occhi nuovi: *L’operazione Chaos e gli omicidi Manson*, diretto dal rinomato documentarista Errol Morris. Questo film non è solo un semplice racconto di crimine; è un’indagine profonda che mette in discussione ciò che pensavamo di sapere su uno dei casi più famosi della storia americana: gli omicidi di Sharon Tate e della Famiglia Manson nel 1969.
Charles Manson: chi era
Charles Manson è una figura controversa che ha segnato la cultura americana degli anni ’60. Nato l’11 novembre 1934 a Cincinnati, Manson crebbe in un ambiente difficile, segnato da povertà e instabilità. La sua gioventù è stata caratterizzata da delinquenti e problemi legali, al punto che trascorse gran parte della sua vita in riformatori e carceri. Negli anni ’60, Manson fondò la Famiglia Manson in California e i suoi seguaci si lasciarono sedurre dalle sue teorie apocalittiche, influenzate anche dalla musica dei Beatles, in particolare dalla canzone ‘Helter Skelter’. Questo gruppo avrebbe poi commesso una serie di omicidi orribili, inclusi quelli di Sharon Tate e dei suoi amici nel 1969.
Il docufilm di Errol Morris
Errol Morris ha intervistato Charles Manson negli anni ’70 e ora riporta alla luce quegli incontri attraverso un nuovo lens. *L’operazione Chaos* si basa sul libro di Tom O’Neill, *Chaos*, che sfida la narrazione fornita da Vincent Bugliosi nel suo famoso libro *Helter Skelter*. O’Neill propone idee audaci, suggerendo un possibile coinvolgimento della CIA e dei famosi esperimenti MKULTRA, che miravano a esplorare il controllo della mente attraverso l’uso di sostanze psicotrope come l’LSD. Questi dettagli portano a interrogativi intriganti: quanto possiamo fidarci delle versioni ufficiali degli eventi?
La trama del docufilm
Il film di Morris si propone di esplorare non solo gli omicidi, ma anche il contesto socio-culturale dell’epoca. Utilizzando filmati d’archivio e interviste con esperti e testimoni, il documentario cerca di ricostruire una storia complessa, piena di ambiguità. Tra i personaggi intervistati ci sono non solo O’Neill, ma anche Stephen Kay, un procuratore che ha lavorato sul caso, e Bobby Beausoleil, un ex membro della Famiglia Manson, che offre una prospettiva unica e inquietante.
Le domande rimaste senza risposta
Uno degli aspetti più affascinanti del docufilm è il modo in cui affronta le lacune nella narrazione storica. O’Neill critica apertamente la gestione del caso da parte dell’Agenzia di Vigilanza e le eventuali mancanze nelle investigazioni. Questo ci porta a chiederci: sono stati commessi errori durante l’indagine? Le domande si accumulano: chi sapeva cosa e quando lo sapeva? Come è possibile che così tanti eventi tragici possano essere scivolati attraverso le maglie della giustizia?
Un richiamo alla musica
Oltre alla cronaca oscura, il docufilm esplora anche l’arte musicale di Manson. Nonostante sia noto principalmente per i suoi crimini, Manson ha anche tentato di avviare una carriera musicale, ritenendo che la musica potesse essere il suo veicolo di potere e influenza. Questo solleva una serie di domande sulla natura dell’arte e su come i messaggi di un artista possano essere interpretati o distorti dai suoi seguaci.
Conclusione
Con la sua uscita programmata, *L’operazione Chaos e gli omicidi Manson* di Errol Morris non è solo un film da guardare, ma una vera e propria riflessione su uno dei periodi più turbolenti della storia americana. Prepariamoci a una narrazione che non solo racconta una storia, ma che ci invita a esaminare la verità al di là delle apparenze. Se il passato deve insegnarci qualcosa, è che ciò che crediamo di sapere potrebbe non essere affatto la verità. Sarà interessante vedere come questo film possa cambiare le nostre percezioni su eventi così drammatici e complessi.